Massi Erratici

Ultima modifica 1 dicembre 2021

Blocchi di roccia di grandi dimensioni spesso collocati sui dorsi delle Prealpi, i massi erratici risalgono all’era glaciale quando le zone alpine e prealpine erano coperte da un’enorme placca di ghiaccio che si spingeva sino alla pianura.

Nell’area di Laveno Mombello, sul versante del Sasso de Ferro, ne restano alcuni ancora raggiungibili: a circa venti minuti di cammino da Casere, ecco il Sass du la Poma per la presenza in passato di un melo selvatico ma che nella forma ricorda un fungo.

Giunti a circa 110 metri di altezza, sul pianoro della Cujaga, in direzione sud-est prima del sentiero in discesa che porta a Cittiglio, alcuni segnali indicatori conducono al Masso del Sasso del Ferro, per la tipica colorazione grigia, in parte ricoperto di muschi e che raggiunge oltre i 20 metri di perimetro, con uno spessore della tavola fino a 2 metri.

Sempre qui, sorge un monolito di media grandezza, circondato da alberi di quercia e castagno, conosciuto come Sass dul Mergozz, per il vento che soffia durante le tempeste, o Sass dul Bocc, che in dialetto indica il maschio della capra.


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