Descrizione
Alle ore 21.00 in sala Civica, conferenza del Prof. Giancarlo Restelli sui fatti dell'ottobre del '44.
Fonte: https://lombardia.anpi.it/
L'OTTOBRE DI SANGUE VARESINO
I primi giorni di quell’ottobre del 1944 furono tristemente ribattezzati “Ottobre di sangue Varesino” e rappresentarono uno dei periodi più difficili della Resistenza partigiana varesina.
In quei giorni, furono catturati, torturati e assassinati decine di partigiani varesini, tra questi Walter Marcobi, comandante della 121ma brigata Garibaldi, eroico partigiano, figura simbolo della lotta contro i nazifascisti a Varese, dimostrò coraggio, grande desiderio di libertà e giustizia, tanto da rimetterci la vita. Un altro eroico partigiano assassinato il 5 Ottobre 1944 fu Renè Vanetti, comandante della 148 ma brigata Giacomo Matteotti, famose le sue parole “si deve a volte morire per sostenere la propria idea”. Furono assassinati in Ottobre anche i giovani Copelli, Trentini e Ghiringhelli. Catturati il 7 ottobre 1944 alla Gera di Voldomino, furono fucilati sul prato davanti alle Bettole dopo che i fascisti avevano già fucilato quattro loro compagni sul luogo della cattura e altri cinque a Brissago Valtravaglia. I tre giovani martiri furono portati a Varese affinché i loro corpi fossero lasciati per terra, sotto una pioggia battente e rappresentassero una lezione per quella Varese schierata con la Resistenza. L’arresto e la deportazione di partigiani tra i quali il malnatese Ermanno Besani troverà la morte nel lager di Flossenburg.
Della repressione fascista fu maggiore protagonista l’Ufficio Politico Investigativo della Guardia Nazionale Repubblicana di Varese. Con i successi ottenuti tramite il ricorso alla tortura dei patrioti arrestati, con i numerosi partigiani e antifascisti costretti in carcere, con il terrore sulla popolazione (ne fanno fede le drammatiche immagini dei tre giovani delle Bettole abbandonati senza vita sotto la pioggia autunnale) l’UPI diede per certa la vittoria finale sul “ribellismo”».
I partigiani varesini però «Seppero invece fare tesoro della durezza della lezione subita rilanciando l’impegno nel ricordo dei compagni caduti, rendendo più capillare e compartimentata la presenza nelle fabbriche e nei quartieri cittadini, intensificando il sabotaggio della produzione bellica, delle vie e dei mezzi di trasporto, rendendo più incisivi gli attacchi a pattuglie e piccoli presidi nemici. E il risultato viene toccato con mano il 25 aprile. Quel giorno le formazioni partigiane locali liberarono Varese, come i maggiori centri della provincia»
A chi è rivolto
tutti
Date e orari
27 ott
27
ott
Costo
Gratuito
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 24 ottobre 2023, 14:07