Santa Caterina del Sasso Ballaro

Ultima modifica 1 dicembre 2021

Un miracolo della natura per chi lo osserva, rapito, dal lago. Un luogo rasserenante e lieto per chi lo raggiunge, a piedi, dalla scalinata immersa nella vegetazione.

È l’eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro di Leggiuno, non lontano da Laveno, un complesso monastico di tre edifici risalenti al XIII e al XIV secolo. Una delle bellezze più affascinanti d’Italia e, grazie alla particolarissima posizione a strapiombo su uno dei punti più profondi del lago Maggiore, una meraviglia unica al mondo.

Venne fondato dal Beato Alberto Besozzi di Arolo che fece voto a Santa Caterina d'Alessandria durante un naufragio e che qui visse da eremita per 35 anni.

Nel Trecento era abitato da una comunità di monaci agostiniani, ai quali nel 1379 subentrarono i romiti ambrosiani e poi, nel 1649, i carmelitani. Dal 1986 al 1996 è stato retto da una comunità domenicana, mentre oggi è passato agli oblati benedettini.

Numerosi i cicli pittorici dentro e fuori le mura della chiesa, un patrimonio che abbraccia più secoli in cui arte e storia si integrano alla perfezione.

Dal 1970 l’eremo è proprietà della Provincia di Varese che, negli ultimi anni, lo sta riportando all’antico splendore oltre a renderlo raggiungibile, con un moderno ascensore nascosto nella roccia, a tutti i visitatori.

Oltre all’accoglienza ai pellegrini, sono molte le iniziative proposte ogni anno: tra queste, un ricco programma di concerti estivi.

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