Palazzo Perabò e Museo Design Ceramico

Ultima modifica 1 dicembre 2021

La ceramica è nel dna della storia di Laveno e dei suoi abitanti: dopo un passato glorioso in cui la produzione vantava industrie, artigiani e singoli artisti, oggi la lavorazione e la decorazione della terraglia (più argillosa della ceramica, cotta a temperatura più bassa e quindi adatta a colori molto vivaci) vengono tramandate da alcune giovani botteghe.

Una tradizione che risale al 1856 e che l’attuale Museo Internazionale Design Ceramico - ospitato nelle sale del cinquecentesco Palazzo Perabò sul lungolago di Cerro - contribuisce a tutelare.
Un monumentale portone affacciato sul lungo lago accompagna alla corte interna colonnata su tre lati. Il loggiato al primo piano prosegue con una balconata su cui si aprono splendidi scorci sul lago.

Il museo espone i prodotti di uso comune, come quelli di alto livello artistico, realizzati dalle migliaia di maestranze locali sotto la guida di celebri direttori artistici come Giò Ponti, Guido Andlovitz e Antonia Campi che, con il loro design, hanno dato un’impronta intramontabile all’intera produzione del territorio.

Le opere esposte sono in parte un deposito della società Richard-Ginori, in parte provenienti dalle donazioni Scotti Meregalli e Franco Revelli e abbracciano un arco temporale che va dal 1895 al 1935. Tanti, quindi, gli stili presenti: dal verismo romantico, ricco di colore e di sfumature, al liberty, alle decorazioni più libere e sciolte degli anni Venti.

Fra i pezzi più significativi della produzione contemporanea, le opere di Ambrogio Pozzi di Gallarate, Candido Fior di Bassano, Zanini e Thun di Milano, Galassi di Faenza, Bucci di Pesaro, Antico di Savona.

Di particolare pregio un piatto a croce con Madonna e san Giovannino di Focosi di Milano (1892-93), un ampio pannello di Angelo Biancini (1940), due piatti con paesaggi con bordura liberty di Jacopini (1906), un grande vaso a smalti in terraglia e un pannello esposto alla Triennale di Milano da Antonia Campi.

Fondamentali anche le donazioni che si sono susseguite negli anni recenti: molti pezzi di qualità, un cospicuo numero di pubblicazioni e cataloghi, schede di sanitari e della produzione da tavola donate da Antonia Campi.

Oggi all’attività museale si affiancano eventi culturali, mostre temporanee e attività didattiche per le scuole.